I Docenti STTEA sono anche autori di diverse pubblicazioni, teatrali e altre. Ricordiamo qui:
- 22 Modi per giocare con le parole, di Gianni Simeone, Edizioni Sí (FC).
(Con ‘L’inventapoesie’ e alcuni esercizi di Dizione. Prefazione di Bepi Vigna. Illustrazioni di G. Bosich).
Gianni Simeone è anche autore di libri storico-sociologici e di articoli tematici. La piccola raccolta ‘Articoli’ su temi teatrali è a disposizione per gli allievi della STTEA. Gli altri libri possono essere richiesti alla stessa STTEA o in casa editrice.
- Mimo e Maschera, di Michele Monetta e Giuseppe Rocca, Dino Audino Editore (RM).
(Prefazione di Marco de Marinis, postfazione di Glauco Mauri).
- Il teatro e il suo doppio (A. Artaud), a cura di Giuseppe Rocca, Dino Audino Editore, (RM)
Alcune copertine e un estratto dal libro ‘Mimo e Maschera’, con commento:
Il gioco è una cosa seria, importante, produttiva e utilissima, un insostituibile metodo di aggregazione e di apprendimento per tutti. Giocare non vuol dire competere, ma partecipare per migliorare: si gioca per il gusto di stare insieme e imparare cose nuove. Le parole sono senz'altro l'invenzione piú straordinaria. Coi giochi è possibile avvicinarsi alla lingua e alla lettura, in modo allegro e interessante; utilissimi anche per migliorare la conoscenza dell'italiano e per allenare le capacità mentali e di espressione. Ventidue nuovi giochi di società con le parole ideati dall’autore, da praticare nei momenti liberi, con gli amici, durante le feste, in viaggio, al mare ... o magari a scuola o nei momenti di pausa dal lavoro. Facili o meno facili, adatti a tutte le età. Possono essere utilizzati anche dagli insegnanti come strumento didattico. Consigliato agli amanti di Paroliamo e Scarabeo. All'interno trovate anche "l’Inventapoesie", con alcune regole di dizione e un breve saggio sul Futurismo.
(Prefazione di Bepi Vigna e illustrazioni di Giuseppe Bosich).
Credetemi, quando si tratta seriamente dell’attore e della sua formazione (come in questo libro) non c’è niente di meglio che partire, ancora una volta, dal maestro dei maestri, Konstantin Stanislavskij. Verso la fine della sua autobiografia artistica, La mia vita nell’arte, nel capitolo conclusivo intitolato Bilanci e prospettive, Constan (come lo chiamava affettuosamente Gordon Craig) non può trattenere la sua indignata sorpresa davanti al persistere di vecchissimi pregiudizî a proposito della utilità o meno della tecnica per l’attore. Conviene riportare con una cert’ampiezza.
La vecchissima idea che all’attore servono solamente talento e ispirazione è abbastanza diffusa anche oggi. […] Al contrario, piú un artista è grande, piú s’interessa alla tecnica della sua arte. – Quanto maggiore è il talento, tanto piú questo richiede tecnica ed esercizio – mi ha detto un grande attore. […] Cosí ragiona un vero talento. (K. Stanislavskij, La mia vita nell’arte, La casa Usher, Roma 2009). E il grande […] Etienne Decroux, il principale riferimento artistico-pedagogico del libro di Michele Monetta:
La tecnica immunizza chi la possiede da due àrbitri: quello della moda e quello del maestro. La tecnica elimina i mediocri, fa buon uso del talento medio ed esalta il genio.
Porre la questione della tecnica a teatro significa ovviamente affrontare di nuovo il problema della scuola, della formazione, della pedagogia. […] Il pregiudizio antitecnico è onnipresente sulla scena contemporanea. […] Per fortuna se questo è il trend, come si usa dire (mi perdoni Nanni Moretti), esistono tant’importanti esempi in controtendenza, tante ‘isole galleggianti’ dove l’arte dell’attore di teatro viene ancora coltivata con amore, pazienza e creatività. […] M. De Marinis
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Poter leggere un libro sul Teatro quasi come se si stesse partecipando dal vivo a un laboratorio! Accade proprio questo scorrendo le pagine di questo lavoro di Michele Monetta e Giuseppe Rocca. Lo diciamo con cognizione di causa, avendone potuto seguire l’insegnamento all’Accademia Nazionale (e ai Laboratori organizzati a Cagliari con la Sttea): uno straordinario lavoro artistico e filosofico, dove ci si ri-trova e ci si ri-crea. Non è facile porre per iscritto un’esperienza viva, eppure gli autori ci sono ben riusciti. G. Simeone